Comunicazione e formazione

I programmi di comunicazione hanno una comprovata capacità di indurre cambiamenti di comportamento nei progetti sanitari e ambientali, con esempi in settori quali la pianificazione familiare, la nutrizione, la salute materno-infantile, l'HIV/AIDS e le malattie sessualmente trasmissibili. Un programma di comunicazione ben concepito per l'eliminazione graduale e la prevenzione dei POP può avere lo stesso successo.

Nell'ambito della strategia dell'AFSD, un gruppo di oltre 100 agricoltori e altri soggetti (soprattutto donne e giovani) è stato selezionato per partecipare a un workshop di sensibilizzazione sull'uso sicuro delle sostanze chimiche e sul loro impatto sulla salute e sull'ambiente. È stato utilizzato un approccio di "formazione dei formatori" per massimizzare il potenziale di sensibilizzazione delle comunità.

L'importanza di comunicare e coinvolgere le parti interessate e il pubblico in generale è riconosciuta dalla Convenzione di Stoccolma. La Convenzione stabilisce che le Parti devono consultare le parti interessate a livello nazionale, compresi i gruppi di donne e i gruppi che si occupano di salute dei bambini, per facilitare lo sviluppo, l'attuazione e l'aggiornamento dei piani nazionali. La Convenzione stabilisce anche una serie di obiettivi più dettagliati che riguardano la diffusione di informazioni, la partecipazione pubblica, la formazione, l'educazione e la sensibilizzazione del pubblico. Questo fornisce un quadro di riferimento per l'azione nazionale e locale.

Il progetto ha evidenziato la necessità di intervenire su diversi fronti, tra cui:

  • Sviluppare una strategia di comunicazione e un dialogo a livello nazionale che includa la diffusione di informazioni sugli strumenti giuridicamente vincolanti, tra cui la Convenzione di Stoccolma e il Piano di attuazione nazionale;

  • ottenere assistenza tecnica istituzionale e conoscenze sulle migliori pratiche per la gestione dei POP;

  • Spostare l'attenzione dagli inquinanti tossici alle soluzioni organiche; conservare e gestire le risorse di semi.

  • Fornire materiale formativo adeguato alle esigenze e alle circostanze del Mozambico;

  • Sviluppare inventari di sostanze chimiche insieme ai fornitori;

  • Sviluppare una proposta completa per un modello di produzione e consumo alimentare sostenibile lungo tutta la catena del valore;

  • comprendere i benefici derivanti dalla limitazione dell'uso di sostanze chimiche e POP, dalla rimozione delle barriere e dalla collaborazione tra gli utilizzatori delle risorse;

  • Aumentare la consapevolezza sui cambiamenti climatici e sulle colture resilienti (come le radici di manioca) e promuovere la catena del valore.