L'implementazione del modello Waterevolution non solo aumenta l'efficienza delle risorse e dell'energia all'interno delle industrie, ma si traduce anche in significativi risparmi sui costi e di conseguenza aumenta la competitività. Abbiamo aperto la strada a un quadro operativo per applicare e migliorare gli standard ambientali e la trasparenza nelle catene di approvvigionamento che riguardano gli oceani e abbiamo facilitato gli investimenti nella conservazione marina. Una componente chiave dell'applicazione di questo modello è che i partner del cluster dell'industria marina abbracciano la gestione dell'ambiente marino reinvestendo una percentuale dei risparmi in programmi significativi di conservazione dell'ambiente marino di cui è stata dimostrata l'efficacia: - Finanziamento dell'Istituto di Ricerca Tethys per l'aggiornamento della ricerca sul Santuario Pelagos, la più grande area marina protetta del Mediterraneo, che copre circa 90.000 km2 - Finanziamento di un intero anno di ricerca e pianificazione strategica del lavoro della task force IUCN WCPA-Marine Marine Mammal Task Force sulle aree importanti per i mammiferi marini (IMMA) - Attività di conservazione e sensibilizzazione dell'ambiente marino sul campo e campagne di comunicazione per la sostenibilità e la conservazione degli oceani, tra cui varie conferenze tenutesi a Milano per l'EXPO universale
- L'attuale necessità di ridefinire le politiche marine dettate da direttive internazionali che si sforzano di abbracciare la sostenibilità
- Mancanza di risorse finanziarie per pianificare e implementare la conservazione marina a lungo termine - Adozione di un approccio collaborativo
- Identificazione dell'ambiente naturale come stakeholder chiave e dei costi ambientali come "esternalità" dell'impresa
Il principale fattore di successo del modello è legato alla sua capacità di dimostrare che efficienza dei costi, pratiche sostenibili e conservazione dell'ambiente possono effettivamente coesistere. Il modello propone un quadro operativo innovativo che affronta la reale responsabilità degli oceani e non solo un pagamento simbolico che assomiglia più a un'opera di beneficenza e non è legato a un miglioramento fattibile della sostenibilità. Questo rappresenta una sfida fondamentale per l'industria, che non deve solo "atteggiarsi" ad amica dell'ambiente (greenwashing), ma deve ricondizionare in modo significativo la propria attività per ridurre l'impronta ambientale e decidere di investire e impegnarsi realmente per la sostenibilità degli oceani. Dall'altro lato, la sfida è stata quella di trovare un'organizzazione non profit in grado di fornire un progetto strategico per gli investimenti. I criteri richiesti sono stati soddisfatti dal progetto del Tethys Research Institute per aggiornare la ricerca sul Santuario Pelagos e dal lavoro di pianificazione strategica dell'IUCN WCPA-Marine Marine Mammal Task Force sull'IMMAS.