La riduzione del fabbisogno idrico è stata ottenuta attraverso: a) l'identificazione e la rimozione di specie arboree e di canne invasive e divoratrici d'acqua (come il carrizo, il pinabete e il pino salado); b) la rimozione di alcuni canali di irrigazione; c) la creazione di un sistema di monitoraggio della quantità e della qualità dell'acqua nell'Area Protetta. Un altro importante contributo è rappresentato dagli sforzi per incoraggiare l'adattamento delle pratiche agricole e di allevamento, incentrate sulla migrazione dalla produzione di alfafa a quella di nopal. Il nopal ha bisogno di un decimo dell'acqua richiesta dall'alfafa per crescere e può essere utilizzato per il consumo umano e come sostituto del foraggio per il bestiame.
a) Conoscenza e dati sull'uso dell'acqua da parte delle diverse componenti del sistema socio-ecologico dell'area protetta;
b) sistemi di monitoraggio;
c) sensibilizzazione sull'importanza di preservare l'ecosistema per mantenere i benefici della comunità;
d) risorse economiche e umane per poter svolgere i lavori di ripristino ad alta intensità di lavoro;
e) produttori locali innovativi e disposti a modificare per primi le loro pratiche.
a) Il ripristino delle zone umide è stato e continua a essere una corsa contro il tempo. Gli sforzi di ripristino sembrano essere sempre un passo indietro rispetto alle pressioni socio-economiche che causano la continua estrazione di acqua.
b) Le sfide del ripristino dei livelli idrici nelle zone umide non sono solo di natura economica e fisica, ma anche sociale e psicologica. Molto lavoro deve essere fatto anche per convincere i produttori ad adattare le pratiche a fronte della mancanza di conoscenze e dell'avversione al cambiamento.
c) Senza una guida scientifica e dati accurati sul consumo di acqua, non è possibile effettuare un'efficace gestione integrata della domanda idrica.
d) È molto importante che tutti gli attori governativi che operano all'interno e intorno alla PA lavorino insieme e in modo sinergico.
e) Il lavoro futuro dovrebbe concentrarsi sullo sviluppo di un'alleanza tra gli attori governativi per ridurre le pressioni socio-economiche sull'estrazione dell'acqua nella riserva.