L'approccio Paysan-ne Relais (PR) si basa su un sistema di consulenza locale che consente di trasmettere efficacemente le conoscenze agro-ecologiche all'interno delle comunità rurali. La caratteristica distintiva di questo modello è la sua diffusione orizzontale, in cui i PR, selezionati in base al loro impegno e alle loro competenze, svolgono un ruolo chiave nella formazione e nel sostegno dei loro coetanei nell'adozione di pratiche agricole sostenibili.
I PR sono agricoltori locali che applicano le tecniche agroecologiche nei propri appezzamenti e fungono da dimostratori per altri agricoltori. Organizzano visite sul campo, formazione pratica e workshop di scambio, facilitando l'apprendimento attraverso la pratica. A differenza dei metodi tradizionali di divulgazione agricola, che spesso si affidano a esperti esterni, l'approccio delle RP consente di appropriarsi meglio delle conoscenze e di adattarle più finemente alle realtà locali.
Il processo di creazione delle RP comprende diverse fasi:
- Selezione delle RP
- Formazione iniziale
- Messa in pratica
- Sostegno continuo
- La formazione continua, il sostegno delle ONG e i finanziamenti regionali aumentano l'efficacia dei PSR. La loro accettazione sociale e la vicinanza alle comunità facilitano la diffusione e la sostenibilità delle tecniche agro-ecologiche.
- Un processo di selezione basato su criteri chiari, come la motivazione, l'accettabilità sociale e le competenze agro-ecologiche, consente di individuare relatori efficaci.
- L'adattamento locale delle pratiche è essenziale. Gli agricoltori percepiscono alcune "buone pratiche" come inapplicabili. Il modello PR, radicato nelle realtà locali, incoraggia una migliore adozione delle tecniche.
- È necessario un equilibrio tra lavoro volontario e remunerazione. Le RP devono essere compensate per garantire il loro impegno senza compromettere la loro autonomia economica.
- Le specificità di genere devono essere prese in considerazione. Il coinvolgimento di "donne leader" permette di adattare il modello di RP ai vincoli delle agricoltrici, garantendo una diffusione più inclusiva delle pratiche.